#26: Allodole e gufi
"Scusi, dove sono? Come mai ci sono delle telecamere?" - "In teoria lei è morto. Mi dispiace, capita anche ai migliori. In pratica, quando vede il cartello pensi solo ad applaudire. Facile no?".
Ciao, come va? Qualche novità interessante dalle tue parti?
Rapido aggiornamento su di me:
Siamo arrivati ad Istanbul e ci stiamo godendo la città. Davvero molto ricca di storia, energia e… contraddizioni (qualche spunto in più nella sezione Luoghi).
Diverse persone mi stanno scrivendo per consigli sul lavoro da remoto, nomadismo digitale e ecc… Così ho provato a offrire delle “consulenze” gratuite sul questi temi e non solo. Se ti interessa ne ho parlato qui.
Siamo pronti per il tema centrale della newsletter, il tempismo e come questo influenze le nostre giornate (e vite).
Da sempre mi affascina il concetto di tempo. Un amico particolare che ci accompagna in ogni momento, difficilmente si fa vedere, ma sempre si fa sentire.
In natura sembra che tutto abbiamo il suo tempo, il suo ciclo, le sue fasi.
Un pianta apre i suoi fiori e poi li richiude. Ogni giorno, senza mai sgarrare. E lo fa persino a prescindere dall’esposizione al sole o meno, a differenza di quanto ci sembrerebbe intuitivo.
E noi, come umani, non siamo certo da meno.
Nasciamo con un orologio interiore che determina quando abbiamo fame, sonno, picchi di energia e molto altro ancora. Proprio come un fiore che sboccia al mattino e si richiude la sera.
Tutto molto bello e bucolico. Però, ahimè, nel nostro caso è un po’ più complessa la questione rispetto agli amati fiorellini.
Il tempismo, il nostro bioritmo, cambia durante la nostra vita nel passaggio da infanti a anziani. Inoltre, visto che le cose semplici non ci piacciano, ognuno di noi nasce con un particolare bioritmo, marchiato a geni nel nostro DNA.
In letteratura scientifica esistono due principali categorie di bioritmi giornalieri. C’è chi è un “Lark” (Allodola") e chi un “Owl” (Gufo).
Come potrai intuire, le allodole tendono a svegliarsi presto, hanno un picco di energie la mattina e sempre meno fino a sera. Invece un gufo fa inevitabilmente fatica a svegliarsi presto, non ama la prima parte della giornata e si sente più energico nel tardo pomeriggio e sera.
Diciamo che questi sono i due casi teorici e limite. La verità è che ognuno di noi si ritrova nel mezzo, chi un po’ più allodola, chi più gufo (anche se statisticamente è più probabile essere più vicini all’allodola).
Conoscere il proprio bioritmo può fare veramente la differenza. Certi tipi di attività sono decisamente più facili da svolgere nel momento giusto per te.
Per esempio, se devi prendere una decisione importante o fare un’analisi complessa, svolgerla alla mattina (o sera se sei un gufo) sarà generalmente più semplice.
Invece per attività più creative e di immaginazione è il contrario. Pomeriggio per le allodole e mattina per i gufi.
Interessante no?
Probabilmente ora ti stai chiedendo come fare a capire se sei un allodola o un gufo. Immagino che tu abbia già una vaga idea ma, se sei come me, non ti accontenti di una vaga idea.
Ecco 3 metodi, in ordine di difficoltà, per capire quanto sei allodola o gufo (e no, fortunatamente non devi provare a cantare all’alba o a girare la testa di 360 gradi).
Dimmi quando ti svegli e ti dirò chi sei
Un metodo relativamente semplice è quello di osservare a che ora vai a letto e ti alzi quando non hai nessun orario da rispettare. Magari quando sei in vacanza (evita di considerare i primi giorni se sei arrivato alle vacanza stremato).
Poi prendi prendi l’orario intermedio tra sonno e risveglio (ad esempio se vai a dormire alle 23:30 e ti svegli alle 7:30, la metà sarà alle 3:30).
Se questo valore è minore delle 3:00 sei una allodola. Se è maggiore delle 6:00, un gufo. Se sei nel mezzo, come la maggior parte delle persone, considerati una allodola, più energica alla mattina, ma a cui piace svegliarsi un po’ più tardi.Il sondaggione scientificone
Se non ti fidi troppo dei rimedi della nonna, ti lascio il link ad un sondaggio realizzato da ricercatori (richiede circa 5 minuti).L’esperimento
Se neanche un team di ricercatori esperti ti convince, o se hai un animo da scienziato, non ti resta che provare a sperimentare da te. Però ti avverto, questa via è decisamente la più difficile da seguire.
Per avere un’idea più accurata di come variano le nostre energie durante, proviamo a misurarle.
(Ti descrivo il metodo che ho seguito io, sicuramente non è né il migliore né l’unico possibile)
Per almeno una settimana (io ne ho fatte due) da quando ti svegli a quando vai a letto, ogni ora e mezza, rispondi a queste tre domande:1 - Cosa stai facendo?
2 - Come ti senti mentalmente? (da 1 a 10)
3 - Come ti senti fisicamente? (da 1 a 10)
Io ho impostato delle sveglie durante la giornata a intervalli di un ora e mezza. È decisamente fastidioso avere tutte queste sveglie, ma almeno ero sicuro di ricordarmi (ti avevo avvertito che non era una passeggiata no?)
Una volta fatto l’esercizio (e cancellato con estrema gioia tutte le sveglie) potrai finalmente guardare i risultati e trarre le tue conclusioni.
Se sei curioso di come è andata nel mio caso ecco un riassunto (media di tutti i giorni) dei risultati:In breve, dal punto di vista delle energie mentali mi conviene concentrare le attività nella mattina, un’ora circa dopo la sveglia, prima di pranzo o la sera prima di cena.
Per quanto riguarda invece l’attività fisica, meglio organizzare al pomeriggio tra le 16 e le 18.
Se ti interessa approfondire gli strumenti ho usato, a parte la sveglia del telefono, per raccogliere i dati e analizzarli rispondi a questa email, così ti spiego con calma (mi sembrava un po’ esagerato farti sorbire in questa newsletter più del necessario).
Spero che questo tema, un po’ più scientifico del solito, ti sia piaciuto.
Anche se non sei un super fan degli esperimenti penso che conoscere meglio il proprio ritmo sia fondamentale.
Cosa ne pensi?
Se ti interessa saperne di più sul tempismo e come questo influenza le nostre vite, fammi sapere rispondendomi per email. Ho ancora un po’ di spunti da approfondire se vuoi.
Ci leggiamo presto,
Davide
Libri
Zorba il Greco di Nikos Kazantzakis
Ho letto questo libro quando mi trovavo a Creta, dove è ambientato. Una bella sorpresa. Il personaggio di Zorba è davvero affascinante e durante la lettura è impossibile non lasciarsi assorbire dal suo spirito istintivo e ingenuo.
The Courage to be Happy di Ichiro Kishimi
Il secondo libro che leggo di questo autore. Sempre sotto forma di dialogo tra maestro e discepolo, in questo libro ci si avventura sull’idea di felicità, amore e responsabilità.
Will di Will Smith
Un libro che rappresenta bene secondo me il personaggio di Will Smith. Un po’ irriverente, ambizioso e che non guarda in faccia a nessuno.
Interessante conoscere la sua storia, dall’infanzia fino a diventare l’attore più ricercato in tutta Hollywood
Luoghi
Istanbul
“Ovviamente i mosaici li imbianca il proprietario. Per il resto è tutto già ristrutturato. Ottimo affare!”
Senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti di Istanbul è Hagia Sophia.
Dal 537 al 1453 fu cattedrale cristiana, con un’interruzione tra il 1204 e il 1261 quando fu convertita dai crociati a cattedrale cattolica di rito romano.
Moschea ottomana dal 1453 fino al 1931, quando fu sconsacrata. Nel 1935 divenne un museo e nel 2020 è stata nuovamente convertita in Moscha.
Se quei muri pieni di mosaici cristiani e ricoperti da icone islamiche potessero parlare! Ne avrebbero di storie da raccontare.
“Faccio un salto in Asia e ci vediamo tra poco, ok?”
Molto curioso il fatto che Istanbul sia divisa in due dal Bosphorus, lo stretto di Turchia, che separa letteralmente la città tra due continenti, Europa e Asia.
La parte Europea è decisamente la più turistica. Dove si trova la maggior parte delle moschee e dei monumenti storici.
Invece nella Istanbul asiatica vivono per la maggior parte giovani e expat (che vuol dire emigrati, ma così fa più figo). Qui si trova sicuramente un’atmosfera più moderna, aperta e, ironicamente, europea.
Iper-inflazione VS Twitter, crypto e imprenditorialità giovanile
Parlando con alcuni ragazzi turchi che vivono a Istanbul abbiamo discusso della situazione estremamente difficile che si sta vivendo in Turchia, legata all’iper-inflazione della moneta.
Immagina se un sacchetto di pane, dopo un anno, costasse 5€ invece che 1€. O per esempio se un biglietto del pullman tra 3 mesi costi 6€ invece che 2€.
Non proprio il massimo eh?
La causa più citata per questa situazione economica è una cattiva e corrotta gestione politica.
Purtroppo negli ultimi anni in Turchia le cose stanno peggiorando. Dopo le famose proteste del 2013, lo stato ha iniziato a sorvegliare militarmente tutte le piazze della città e diversi cittadini sono stati arrestati dopo essersi lamentati suoi social network della situazione.
Alcuni dettagli che mi hanno colpito:Ormai non si leggono più i giornali o news online, controllati totalmente dallo stato, e si va su Twitter per informarsi.
Le persone iniziano a convertire i risparmi in oro, dollari e cryptomonete.
Vista la caduta del livello di educazione delle università, i giovani turchi sono sempre più propensi ad aprire il proprio negozio, ristorante o attività invece che iniziare un percorso universitario.
Cose interessanti, riflessioni e domande
Viaggiare con con i suoni
Ti piacerebbe scegliere un posto nel mondo e ascoltarlo? Vai su Earth.fm e dai un’orecchiata.
Dilemmi esistenziali, ma molto divertenti
Mi sono divertito un sacco a provare questa esperienza a metà tra esperimento etico e fumetto umoristico.
Se clicci questo link 5 persone scompariranno. Se clicchi questo link un tuo amico scomparirà. Se non clicchi nessun link… non lo so, io ho preferito non rischiare.
Milioni di piccioni con una fava
Perché nelle città i volatili più comuni sono proprio i piccioni?
Forse perché possono volare fino a 125 km orari? Perché sono degli scalatori provetti? Perché gli altri uccelli preferiscono guadagnare meno, ma godersi il tempo con le proprie uova in campagna?
Nel dubbio, guardati questo video.
Una fotografia
Gioco e preghiera.
Istanbul, Turchia. 2022.
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