#36: Ikigai o non Ikigai
AWUMBUK (Papua Nuova Guinea): senso di vuoto che rimane dopo la partenza di un ospite.
For my English-speaking friends, click here for the translated version.
Ciao, come stai?
Clicca qui (👋) se ti va di mandarmi un saluto. Ogni tanto qualche click mi scappa, ma mi fa piacere sentirti e ti rispondo volentieri!
Nelle ultime settimane mi sono goduto amici e famiglia a Bergamo. Ho inoltre trascorso una settimana nella soleggiata Malaga con un caro amico tra risate, esplorazioni, discorsi filosofici e lavoro (eh si, può sembrare assurdo, ma quando si lavora da remoto c’è anche questa componente).
Settimane piene di chiacchierate e persone care. Ma anche settimane difficili. In poco tempo ho dovuto rimettere in discussione i miei piani lavorativi e prendere importanti decisioni (non mi dilungo ora, momento in cui tra l’altro non è tutto chiaro neanche a me, e te ne parlerò meglio più avanti).
Passiamo alla riflessione che voglio condividerti in questa newsletter. Parliamo di Ikigai.
Ok forse ora stai pensando “no dai, ecco l’ennesimo contenuto su sto cavolo di Ikigai che mennaggiaalgiapponechelhainventato!” (o magari non ne hai mai sentito parlare. In questo caso fai finta di nulla e ignora questo paragrafo).
Se questo termine ti è nuovo ti riporto la definizione di Wikipedia:
L'Ikigai (生き甲斐?) (iki-vivere, gai-ragione) è l'equivalente giapponese di espressioni italiane quali "ragione di vita", "ragion d'essere".
La parola si riferisce all'avere uno scopo nella propria vita, ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Come vedi non è proprio uno dei concetti più leggeri e facili da comprendere. Va a toccare alcune corde molto sensibili che tutti di noi abbiamo dentro.
Negli ultimi anni l’Ikigai giapponese è stato usato in tantissimi libri di “crescita personale” e simili, dove inequivocabilmente troverai qualcosa di simile all’immagine qui sotto.
Sembrerebbe proprio rappresentare la formula magica per risolvere ogni problema e dubbio nelle nostre vite, vero?
Prendi un po’ di passione, aggiungici ciò che sai fare, qualcuno che ti paghi per farlo, un pizzico di “aiutare il prossimo” e voilà… La vita perfetta!
Ma come tutte le soluzioni troppo semplici, spesso sono poco utili nella pratica.
Ipotizziamo anche che questa sia la vera soluzione per una vita “degna di essere vissuta”. Vuol dire che chi non riesce a mettersi nelle condizioni di avere passione, capacità, soldi e vocazione tutte insieme è destinato ad una vita infelice?
Penso che sia una cosa triste da pensare e che ci porta a vivere in un costante stato di ansia nel cercare di raggiugnere questo obiettivo o, ancora peggio, di sconforto nel vederla come una meta irraggiungibile.
Poi vabbè, io faccio tutto il saggio e maestro zen adesso quando sto scrivendo questa newsletter, tranquillo, fuori c’è un bel sole e le caprette mi fanno ciao. Ma sono il primo a esserci caduto, e ci ricado spesso, nella sensazione di ansia di non essere ancora riuscito a “vivere una vita degna” (e forse questa sensazione non passerà mai, si diventa solo più bravi a osservarla per quello che è ed andare avanti).
A questo punto forse avrai capito che non sono proprio un fan dell’Ikigai.
Però, qualche giorno fa un fumettista di Singapore che seguo ne ha parlato in termini diversi dal solito, forse perché meno influenzato dalla cultura occidentale.
Ammetto che il concetto rivisto mi è piaciuto molto e ora posso dire anche io “ma quanto bello è l’Ikigai raga? TOP!” (non è vero… se mi sentite dire “TOP” in modo serio, prendetela come una richiesta di aiuto mascherata. Non me ne vogliano i milanesi, so che lo dite a Milano per sopravvivere).
Comunque… rimane il fatto che ho rivaluto il concetto di Ikigai, con un’interpretazione molto diversa da quella che conoscevo prima.
Sembrerebbe che l’Ikigai in Giappone non rappresenta il pesante concetto di “ragione di vita”, ma la sensazione, assolutamente soggettiva, che si prova quando qualcosa ci ricorda la “gioia di vivere”.
Tra le risposte più frequenti in Giappone alla domanda “Quando senti l’Ikigai?” ci sono “stare con la famiglia”, “chiacchierare con un amico” e “dedicarsi ai propri hobby”.
Tutte attività assolutamente distanti dal complesso intreccio proposto nei libri occidentali.
Sembra proprio che nel portare il concetto di Ikigai in occidente si è persa l’originale leggerezza, diventando qualcosa che deve conciliare tutte le nostre energie, pensieri e passioni.
La cosa bella del “vero Ikigai” è che può arrivare da cose tanto grandi quanto piccole. Benissimo se la nostra carriera coincide con la nostra passione e rappresenta il nostro Ikigai. Ma va altrettanto bene se proviamo Ikigai guardando un tramonto, accarezzando il nostro cane o ascoltando il nostro cantante preferito.
Non so se un fumettista di Singapore abbia veramente più credibilità di tanti altri professoroni occidentali che hanno scritto vari libri.
Però, rimane il fatto che questa nuova accezione di Ikigai è l’unica che mi piace e quindi anche io, per ora, la prenderò in prestito e farò mia.
L’idea che anche una piccola cosa è abbastanza per ricordarci, e provarci, che la vita è degna di essere vissuta. Forse è proprio questa idea che ci permette di avere la serenità di affrontare anche le grandi cose della vita.
Spero che queste riflessioni ti siano piaciute.
Ti prometto che d’ora in poi non ti parlerò sempre di queste queste cose un po’ da finto maestro di vita. Torneranno anche i temi più pratici e meno fumosi, ma a sto giro mi sentivo così.
Ci leggiamo presto,
Davide
Libri
📚 Atlante delle emozioni umane di Tiffany Watt Smith
L’autrice ha indagato nella storia del linguaggio dell’uomo e raccolto in giro per il mondo più di 200 diversi termini per descrivere un’emozione, realizzandone un vero e proprio atlante.
È molto affascinante come alcune culture abbiamo delle parole semplici e concise per descrivere stati d’animo, almeno dal mio punto di vista, molto complessi.
📚 The 4 Day Week di Andrew Barnes
Negli ultimi decenni si è ormai stabilizzato in molti settori un’orario di lavoro definito da 8 ore per 5 giorni a settimana. Ma chi l’ha detto che questo sia il miglior modo di scandire la settimana lavorativa?
L’autore ha dimostrato sulla sua stessa azienda che, con i dovuti accorgimenti, lavorare 4 giorni a settimana è più produttivo e economicamente conveniente per tutti.
📚 Radical Candor di Kim Scott
Un bel libro sulla leadership e la comunicazione in azienda.
Se ti sembra che le uniche alternative con i colleghi siano o di farsi andare bene tutto o essere percepiti come i soliti st**nzi, allora questo libro ti darà un bel po’ di interessanti spunti.
Luoghi
Malaga, Spagna
Cultura, mare e relax
La sensazione generale che ho percepito visitando la bella città della Costa del Sol è un forte rimando culturale e storico. Numerosi musei e monumenti storici sono sparsi per tutta la città. In primis quello di Picasso.
Si aggiunge un’atmosfera rilassata, vissuta principalmente da turisti, pensionati e locali che si godono le mitigate temperature e il mare cittadino.
Museo del Videojuego
Siamo stati fortunati ad arrivare proprio nella settimana di inaugurazione di questo “museo”. Un’esperienza super interattiva in cui si alternano una forte nostalgia per le vecchie console che ci hanno visto crescere e lo stupore per le nuove frontiere dei giochi virtuali.
Il Montaditos di paese
Un piccolo dettaglio mi ha sorpreso nella città. Siamo andati a mangiare da “Montaditos” (franchise di panini spagnoli), solitamente frequentato in Italia da giovani e amanti del fast food. A Malaga invece ci siamo trovati letteralmente circondati da anziani che si godevano il buon tempo e la birra economica dalle 11 di mattina.
Un po’ come trovare una comitiva di pensionati che gioca a scopa in un McDonald. Non c’è niente di male eh, però è un po’ strano diciamo.
Cose interessanti, riflessioni e domande
“Scusi, la linea -azzurrino chiaro ma non troppo- dove si prende?”
Se prendendo la metro a Milano hai mai pensato “Che casino! Ma quante linee ci sono? In che direzione devo andare?”, prova a dare un’occhio alla mappa metropolitana di Tokio. Pazzesco.
Lavori apparentemente bizzarri e dove trovarli
Una delle professioni in cui sembra esserci parecchia richiesta e alti stipendi è “l’assaggiatore di cibo per animali”. È necessaria la conoscenza di nozioni di chimica, biologia e, ovviamente, del palato dei più diffusi animali domestici.
Potrai finalmente affermare con una certa autorevolezza “in questo ristorante si mangia proprio da cani!”.Cosa facciamo con le zanzare?
La zanzara è l’animale più letale al mondo e, diciamoci la verità, parecchio fastidioso un po’ per chiunque (Perdoname WWF por Mi Vida Loka).
Già da anni abbiamo sviluppato la tecnologia per estinguere del tutto le zanzare dal pianeta terra. A questo punto rimane perlopiù un dilemma etico. Tu cosa faresti?
Una fotografia
La natura preserva a trasforma.
Ayutthaya, Thailandia, 2022.
Sostieni la newsletter
Se ti è piaciuta questa newsletter e vuoi supportare il lavoro necessario per realizzarla puoi:
☕ Offrirmi un caffè (senza zucchero nel caso, grazie).
📧 Condividere questa newsletter con qualcuno a cui pensi possa piacere.
Se ti sei perso qualche newsletter passata, puoi vederle tutte cliccando qui.
Se hai suggerimenti, domande o semplicemente per un saluto, rispondi a questa email. Sono contento di sentirti!