#50: Guardando avanti
COMPERSION (USA): gioia provata quando il proprio partner esprime interesse per qualcun altro.
For my English speaking friends, click here for the translated version
Ciao, come stai?
Come sempre, non è solo una domanda di circostanza, mi fa piacere sentirti. Se ti va di mandarmi un saluto ti basta rispondere a questa email.
In quel di Bergamo tutto procede serenamente. Dopo quasi 3 mesi di “stabilità” inizia a farsi sentire la voglia di ripartire, però ammetto che sto anche apprezzando un po’ di calma (e il non dover prenotare un nuovo appartamento ogni due settimane).
Sopratutto considerando il nuovo lavoro come consulente e il progetto di Life Design in corso.
A proposito, una comunicazione di servizio: se è la prima volta che ricevi questa newsletter (benvenuto!) potrebbe essere per il programma di Life Design. Condividerò qui anche gli aggiornamenti e nuove iniziative in merito. Spero ti faccia piacere. Per l’appunto, avviso che mancano gli ultimi posti per il gruppo che partirà il 12 Ottobre.
Ma veniamo all’argomento del giorno: il nostro futuro (ta da da dannnn).
Come spesso accade nelle mie newsletter, tutto inizia da un libro. In questo caso parlo di L'inevitabile di Kevin Kelly. L’autore è co-fondatore e ex-direttore della famosa rivista Wired. Nel libro ci da una sua visione dei prossimi 30 anni riguardo ai maggiori trend tecnologici.
Mi ha affascinato molto “leggere il futuro”, o perlomeno cosa ne pensa qualcuno con grande esperienza e che si è dedicato un bel po’ a predirlo.
Considera che il libro è uscito nel 2017 e quindi ormai risale all’anteguerra (letteralmente). Nonostante ciò, ho trovato tutte le considerazioni molto azzeccate e ancora valide.
Piccola nota: l’autore è sempre molto ottimista e vede nel progresso tecnologico l’unica e inevitabile direzione che spingerà l’umanità verso nuove vette. Così, giusto per darti un’idea nel caso volessi approfondire il libro.
Ecco come ho pensato di parlartene.
Ti riporto le 5 “predizioni” che più mi hanno colpito (dai 12 non finiva più, è per il tuo bene) e poi ci aggiungo una mia riflessione (che in realtà sarà da prendere con tre pinze. Però oh, sennò staresti leggendo la newsletter di Kelly e non la mia… e quindi ti becchi anche le mie riflessioni).
1) Più umiltà per tutti
Non è una sorpresa che la tecnologia si stia evolvendo ad una velocità mai vista prima. E questa accelerazione ha un grande impatto sulle nostre vite, lavori, relazioni, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale (non ho resistito).
Il buon Kelly ci “rincuora” prevedendo che questo sia solo l’inizio. Per esempio tra 30 anni la maggior parte dei lavori sul mercato non saranno tra quelli esistenti ora (tu che finirai gli studi nei prossimi anni… watch out).
Ma anche se troveremo in qualche modo un lavoro, il mondo sarà pieno di nuove tecnologie che richiederanno nuove interazioni e la conoscenza di nuovi linguaggi (pensa che c’è chi ancora usa la tastiera del pc solo con due dita. Senza offesa eh…).
Insomma, il risultato sarà che non avremmo più il tempo, ne la convenienza, ad imparare qualcosa nel profondo. Saremo tutti perenni principianti.
Mia considerazione
Non metto in dubbio che sarà sempre più importante sapersi adattare alle novità e imparare velocemente, è già così da parecchi anni. E penso anche che sia una direzione che premierà la creatività, una delle caratteristiche che valorizza particolarmente la nostra specie e le nostre vite.
Però, al contrario dell’autore, penso che l’idea di “maestria” in qualcosa, di padronanza di un contesto rimarrà nel tempo. Magari più con scopi artistici e/o per diletto. La tentazione di superare i limiti di ogni cosa ci porterà a non rimanere principianti in tutto (anche quando non sarà più necessario).
2) Intelligenze aliene
E non si poteva non parlare delle care intelligenze artificiali no? Kelly prevede che saranno sempre più potenti e alla portata di tutti (ChatGPT e amici ce lo stanno già dimostrando).
Con la diffusione di massa si verificherà un forte cambiamento nella modalità di interazione con le informazioni. Un pò come Google ha rivoluzionato biblioteche e enciclopedie, così sarà l’AI nei confronti di Google (addio, barre di ricerca, addio).
E questa nuova comunicazione richiederà di comprendere nuove logiche di ragionamento. Mi ha colpito come l’autore esplicita l’idea di imparare a parlare con “intelligenze aliene”. Macchine che capiscono e parlano la nostra lingua, ma che ragionano in modo totalmente diverso dal nostro.
In più queste belle AI riusciranno a completare con accuratezza sempre più lavori che ad oggi sono in mano a noi umani. Tanti lavori non saranno più affare nostro e tanti nuovi lavori verranno creati. Però, pian piano i lavori in cui gli umani hanno senso di essere coinvolti saranno sempre meno. La vera sfida sarà capire cosa ha veramente senso che facciano gli umani.
Mia considerazione
Per il primo punto sull’accesso all'informazione sono d’accordo. Lavorando anche in questo campo già vedo quanto l’abilità di interrogare un’AI invece che un motore di ricerca sia rivoluzionaria. Sarà sempre più la norma e richiederà nuove competenze.
Invece per quanto riguarda il fatto che i lavori pian piano verrano svolto da AI e non da umani. Non penso che si manifesterà questa inversione nei prossimi 30 anni. E anche se la tecnologia riuscisse a evolversi così rapidamente (probabile) penso che ci sia una componente psicologica che richiederà più di una o due generazioni.
Pensa ad un medico robot che ti prescrive un’operazione invasiva o ad un personal trainer robot che ti dice “dai, dai, ce la puoi fare”…
Per certi compiti specifici (es. Google Maps) già oggi ci affidiamo senza problemi a una macchina, ma ci vorrà un bel pò prima che l’uomo uscirà dall’equazione del lavoro (sicuramente sarà sempre più aiutato dalle macchine).
3) Immersioni digitali
Un’altro tema caldo citato è quello della realtà virtuale e realtà aumentata (insomma vedi cose che non esistono e poi ti dimentichi che non esistono).
Già con gli smartphone abbiamo mondi virtuali in tasca, presto saranno sempre davanti a noi. Questo comporterà, sopratutto per le nuove generazioni, un’idea di realtà mai vista prima. Determinata dal mondo “tangibile”, ma altrettanto da quello “virtuale”.
E cosa comporterà questa iper-connessione? Una iper-produzione di contenuti! Tutti noi saremo fonti di informazione e/o intrattenimento per tutti gli altri. Già adesso i social si stanno impegnando parecchio per permetterci questo, ma immagina quando non servirà neanche più premere un pulsante per farlo.
Mia considerazione
Parto con una mia esperienza personale con la “realtà virtuale” (quella accessibile alle persone normali oggi). Tempo fa mi hanno regalato un Oculus e ho trovato un’app per giocare a ping pong. Da ex-pongista non ho saputo resistere alla curiosità di provarla, ovviamente con grande scetticismo. “Massì sarà un giochino, altro che giocare dal vivo”. Nel giro di una settimana sono passato da questa idea al vestirmi con scarpe, pantaloncini e maglietta e sudare nel mio salotto con altri giocatori virtuali. Ho giocato per più di 10 anni a ping pong e ti assicuro che un buon 80% dell’esperienza reale è la stessa di quella del visore (e parte del restante 20% viene compensata dal nostro cervello).
Vabbè, senza entrare nei dettagli tecnici, l’esperienza è già oggi incredibile (anche se molto riduttiva a pochi giochi e simulazioni). Sono convinto che questa tecnologia sarà sempre più diffusa e sostituirà, per la maggior parte, schermi e console.
E, ahimè, questo vorrà dire veramente che saremo sempre più connessi e con la possibilità di condividere online tutta la nostra vita. Dico “ahimè” perché faccio fatica ad immaginarmi un mondo in cui l’essere sempre connessi porti a vantaggi per l’individuo (però capisco anche che chi ci nascerà in un mondo così potrebbe vederla diversamente ed essere del tutto a suo agio. Un pò come noi con questi schermi luminosi ovunque).
. . . TO BE CONTINUED . . .
Stavo per partire con il quarto tema, ma mi sono reso conto che la newsletter sta diventando un saggio… direi di fermarci qui. Se questa cosa ti ha alquanto disturbato e vuoi leggere anche le altre due predizioni fammelo sapere. Un’email, un like, un commento, un piccione viaggiatore virtuale… vedi tu.
E, come sempre, se ti va fammi sapere cosa ne pensi.
Ci leggiamo presto,
Davide
Libri
📚 Una sera tra amici a Jinbōchō di Satoshi Yagisawa
Un altro romanzo ambientato a Tokyo, in un quartiere pieno di librerie di ogni tipo. C’è sempre un non so che di delicato e affascinante nella scrittura degli autori Giapponesi.
📚 The Comfort Book di Matt Haig
Una raccolta di pensieri e riflessioni volte a coccolare e rassicurare la nostra mente da dubbi e paure (cosa non banale direi).
📚 L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón
Un romanzo ambientato in una Barcellona del dopo guerra civile (anni 40’). Si parla di librerie segrete, amori perduti e misteriosi assassini. Insomma, di sicuro non ci si annoia.
📚 La dieta della longevità di Valter D. Longo
Non sono molto tipo da libri di cucina, però ho trovato interessante l’idea di analizzare una dieta che aiuti le persone a stare bene e vivere a lungo. Bah… saranno i trent’anni che incombono.
Luoghi
🎒 Castell’Alfero, Italia
Per un matrimonio di un amico abbiamo passato un weekend nei pressi di Asti, in particolare in quel di Castell’Alfero. È stato bello respirare un’atmosfera lenta e tranquilla di questo piccolo borgo medievale.
Abbiamo pure assistito alla celebrazione del palio con consacrazione del cavallo concorrente annessa.
🎒 San Pellegrino Terme, Italia
Comune bergamasco circondato dalle Prealpi Orobie. Solitamente associato alla famosa omonima acqua (praticamente un bene di lusso nel resto del mondo). Sono altrettanto meritevoli le terme storiche immerse nella natura (magari meno famose per chi non abita nei paraggi).
🎒 Alzano Lombardo, Italia
Oltre a essere il paese in cui sono nato (che giustamente non frega a nessuno) qui si trova lo “Spazio Fase” (cosa più interessante). Si tratta di un grande spazio industriale, ex-cartiera Pigna, in cui vengono organizzati eventi culturali, concerti e quant’altro. Se siete nei pressi di Bergamo e c’è un evento, può essere una gita alternativa da valutare.
Cose interessanti, riflessioni e domande
💡 Solleticarsi
Non ci si può fare il solletico da soli (in maniera consapevole). Eh lo so che proverai subito (è bello un pò di sano scetticismo).
💡 Per la rubrica sport strani…
Ho scoperto che oltre alla variante sabbiosa della pallavolo (beach volley) esiste anche lo Snow Volley. Proprio così, tutti sulla neve e si va schiacciare. Bah, così a occhio preferisco la spiaggia.
💡 Chi siamo?
Davvero una bella presentazione in cui questo simpatico professore ci racconta da un punto di vista psicologico chi siamo (e chi non sappiamo di essere).
Una fotografia
“E togliamoci sto dente”.
Varanasi, India. 2023.
Sostieni la newsletter
Se ti è piaciuta questa newsletter e vuoi supportare il lavoro necessario per realizzarla puoi:
☕ Offrirmi un caffè (senza zucchero nel caso, grazie).
👋 Scrivermi e mandarmi un saluto (sempre apprezzato).
📧 Condividere questa newsletter con qualcuno a cui pensi possa piacere.
Se ti sei perso qualche newsletter passata, puoi vederle tutte cliccando qui.
Se hai suggerimenti, domande o semplicemente per un saluto, rispondi a questa email. Sono contento di sentirti!