#54: Lenti per strada
BASOREXIA (Francia): sensazione di impulso irrefrenabile di baciare qualcuno
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Ciao, come stai?
Come sempre, non è solo una domanda di circostanza, mi fa piacere sentirti. Se ti va di mandarmi un saluto ti basta rispondere a questa email.
Io tutto bene. Sono tornato a Bergamo e mi sto godendo amici e famiglia prima di ripartire a breve. Prossima fermata Romania 🇷🇴!
In questa newsletter ti voglio parlare di “Street Photography”, un genere di fotografia che mi affascina molto e a cui mi sono avvicinato da qualche anno.
Ho anche una proposta finale per te in merito… ma visto che sono un mattacchione te la svelerò solo alla fine.
Cosa è la Street Photography
Non voglio fare un trattato di fotografia, non ne sarei neanche granché capace, però diamoci giusto due nozioni per capire di cosa stiamo parlando.
Il genere dalla “fotografia di strada” inizia ad affermarsi nei primi anni del 900’. La principale caratteristica è la volontà di ritrarre momenti spontanei di vita quotidiana, mostrandone un lato suggestivo. Spesso i soggetti sono immortalati in luoghi pubblici, come una strada o una piazza (da cui il nome).
Nasce come un ramo del genere “reportage”, ma poi si discosta dando principale risalto alla spontaneità piuttosto che al racconto coerente di un momento storico.
Lo straordinario nell’ordinario
Senza dilungarmi troppo in tecnicismi e strumentazione (se ti interessa magari scrivimi un messaggio e ne parliamo), ti voglio invece raccontare cosa mi affascina cosi tanto della Street Photography e perché penso che sia un’ottima pratica per chiunque. Anche per chi non è particolarmente interessato al mondo della fotografia.
La filosofia alla base di questo genere, almeno per come la concepisco io, è di abituarsi a lasciarci stupire osservando la realtà che ci circonda. Per farlo dobbiamo necessariamente rinunciare, almeno un po’, alle nostre sovrastrutture mentali. Siamo sempre più esposti, tramite social e altro, a immagini incredibili, situazioni scioccanti e d’impatto. Tutto questo può far sembrare la vita di tutti i giorni noiosa e banale.
L’idea è proprio di invertite questa tendenza. Immergersi nel momento e luogo in cui ci troviamo e apprezzare quanto le situazioni uniche e incredibili siano dappertutto (ma proprio dappertutto).
Oserei dire che più che un genere fotografico si tratta di un approccio alla vita. Una sorta di meditazione attiva in cui diventa secondario lo scatto, il risultato, la “foto bella”. L’importante è immergersi nel momento e coglierne la bellezza.
Con questa premessa, a volte, riusciremo anche poi a immortalarla in una fotografia. Ma sarà solo il un effetto collaterale del nostro osservare in quel momento il mondo.
Vabbè, chiudo qui su questo punto che sono già sfociato fin troppo nella modalità “maestro zen de noialtri”.
Esempi di Street Photography (fatta da quelli bravi)
Ecco alcuni esempi di scatti fatti da fotografi che seguono questo stile e visione della fotografia. (Consiglio: non scorrere le foto come facciamo solitamente sui social, dando uno sguardo veloce per capire il contesto. Soffermati e dedica almeno 30 secondi ad ogni foto).
Consigli per fare Street Photography (partendo da zero)
Che tu sia già un fotografo navigato o non abbia mai preso in mano una macchina fotografica non è importante. Ormai tutti abbiamo un computerino super avanzato in tasca che tra le tante cose fa anche fotografie (ormai sempre più di alta qualità).
Ma, prima di iniziare a correre per strada fotografando qualsiasi cosa si muova, ti consiglio di iniziare dimenticandoti per un attimo della “strumentazione”.
1) Osserva
Esci, vai in un luogo in cui ci siano delle persone (possono essere tante o poche, come preferisci), siediti da qualche parte e osserva cosa succede.
Hai presente quando sei seduto al bar da solo, magari stai aspettando qualcuno, e nel mentre ti guardi intorno. Ecco, ora prova a farlo intenzionalmente.
Osserva le persone, le loro azioni, come interagiscono con l’ambiente e tra di loro. Osserva se sono di fretta o rilassate, se esprimono serenità o ansia nei loro movimenti.
Cerca di resistere alla tentazione di classificare tutto come “normale” o “non sta succedendo niente”. Rimani nel momento e osserva (se sei pratico di tecniche di mediazione noterai una forte somiglianza in questo esercizio).
Pian piano emergeranno dei dettagli che non erano evidenti all’inizio. Cerca di notare cosa ti fa sorridere, cosa cattura la tua attenzione. Magari la faccia imbronciata del bambino che fa i capricci. Gli occhiali grandi della signora impellicciata o come il poster di un cantante sembra interagire con un ragazzo appoggiato lì vicino.
2) Guarda
Dopo aver preso confidenza con l’“osservare”, puoi passare allo sguardo attraverso l’obiettivo. Prova a prendere la tua macchina fotografica, o smartphone, e guardare attraverso l’obiettivo. Proprio come quando stai per fare una foto. Però, in questo caso, non devi scattare. Solamente continuare a guardare per un po’, almeno qualche minuto di fila. Puoi anche camminare (stando attento a dove metti i piedi) e continuare a guardare nel mirino, come se fosse un particolare paio di occhiali che distorcono un po’ la realtà (tanto o poco a seconda della lente/zoom che stai usando).
Vogliamo ottenere un duplice risultato. Da un parte abituarci a guardare con la prospettiva della nostra camera, rendendola un punto di vista normale e intuitivo per noi. Dall’altra parte, notare quanto il nostro “avere una macchina costantemente davanti agli occhi” impatti poco sulle persone. A meno che non abiti vicino alla zona 51 o simili, la maggior parte dei passanti non si accorgerà neanche che stai camminando con un dispositivo davanti agli occhi.
Questo perché togliersi la timidezza di scattare in pubblico, magari anche ritraendo i nostri soggetti da vicino, è molto importante per fare street photography. È necessario, come quando si sale su un palco, fregarsene un po’ del giudizio del pubblico ed entrare in scena.
3) Scatta
Dopo questi due esercizi sei pronto per iniziare a scattare!
Due consigli finali. Non riguardare le foto che scatti durante la sessione e non scattare in continuazione. Prenditi del tempo per ambientarti, lentamente, osserva (vedi esercizio 1) e solo quando hai in mente un soggetto/situazione interessante passa allo scatto.
Detto ciò, divertiti! La cosa bella della street photography è che prescinde dal risultato fotografico. Essere nel momento e notare la magia della vita quotidiana è già una ricompensa più che sufficiente.
Propostona finale
Se hai letto fino a qui avrai intuito che la Street Photography mi appassiona molto ed è una pratica che può andare ben aldilà del puro interesse fotografica.
In questi anni ho partecipato a diversi “workshop” di Street Photography in giro per il mondo. A Bergamo non ne ho trovati e così ho pensato di organizzarne uno io, in maniera molto informale, per far avvicinare più persone a questa attività e per “restituire” un po’ di conoscenze apprese nel tempo da altri fotografi/filosofi.
Però, non avendolo mai fatto prima, da buon imprenditore startupparo mi chiedo quante persone siano realmente interessate a questa cosa… Se non ce ne sono ovviamente non ha senso andare avanti.
Quindi, se ti piacerebbe partecipare ad un workshop/uscita fotografica di Street Photography in gruppo (gratuito) a Bergamo e/o dintorni (pensavo nel periodo Gennaio/Febbraio, da capire)… fammi sapere! Puoi rispondere a questa email o scrivermi direttamente a davide.benaroio@gmail.com.
Spero che ti sia piaciuta questa digressione fotografica. Se vuoi saperne di più scrivimi, mi fa piacere sentirti.
Ci leggiamo presto,
Davide
I miei progetti
👉 Life Design Program
Il 16 Gennaio 2024 partirà la #5 edizione del Life Design Program. Se ti interessa partecipare qui trovi tutte le informazioni e il form di candidatura (non aspettare troppo, manca solo un posto al super gruppo di professionisti che si sta formando!)
👉 Newsletter Life Design
È uscita una nuova newsletter dedicata al mondo del Life Design e crescita personale. Si parla di “purpose” e “significato della vita” (giusto per partire da cose semplici). La trovi qui.
👉 Workshop Street Photography a Bergamo (e dintorni)
Anche se è un progetto ancora in fase “vediamo se frega a qualcuno”, li rimetto anche qui per completezza (scrivimi un’email se ti interessa partecipare).
Libri
📚 Cronache marziane di Ray Bradbury
Dall’autore del super classico “Fahrenheit 451”, una raccolta di racconti di un futuro in cui l’umanità è costretta a iniziare a emigrare su Marte. La cosa interessante è che essendo scritto nel 1950, si racconto un futuro nel 2030/40 (sempre più vicino al presente insomma).
📚 365 giorni di crescita di Raffaele Gaito
Non proprio un classico manuale, ma una sorta di calendario in cui leggere ogni giorno una citazione e pensieri dell’autore. Carino il formato diverso dal solito per un libro di business/crescita personale.
📚 Dovunque tu vada, ci sei già di Jon Kabat-Zinn
Davvero un libro completo e arricchente. Si parla di meditazione, ma è solo lo spunto per toccare tanti temi importanti della vita. Perché soffriamo? Come possiamo sentirci più sereni? Molto consigliato! (Sopratutto a chi piace un approccio alla vita più vicino alla cultura orientale).
Luoghi
🎒 Museo Scienze Naturali, Bergamo
Il “piccolo ma carataristico” (cit.) museo nella bella Città Alta di Bergamo ospita, oltre a centinaia di raffigurazioni di animali a grandezza naturale (che comunque ha il suo perché), una mostra su Giacomo Costantino Beltrami. È stato un Bergamasco che nel 1800 lasciò l’Italia per esplorare “il nuovo mondo”, viaggiando per il Nord America. Ha vissuto dei periodi insieme a tribù indiane e ancora oggi delle città in Minnesota portano il suo nome. Interessante.
🎒 Tunnel, Milano
Qualche giorno fa sono stato in questo locale di musica elettronica a Milano con amici. Non mi addentro a valutazioni su musica e locale perché non è per niente il mio mondo. Però, da “novizio”, ho apprezzato l’idea di ricavare letteralmente sotto i binari della Stazione Centrale uno posto che nel tempo è diventato un punto di rifermento nel suo genere in città.
Cose interessanti, riflessioni e domande
💡 Mangiare in ordine
La mia ragazza sta leggendo un libro sul Glucosio in questi giorni (si esistono libri sul glucosio) e a quanto pare mangiare zuccheri/carboidrati a inizio pasto (tipo un classico primo Italiano) non è il massimo. Sarebbe meglio iniziare sempre con un po’ di verdure/fibre. Oh, io riporto e basta. Poi per me ti puoi scofanare quello che vuoi. Ci mancherebbe.
💡 Un caffè shakerato
In Spagna c’è un bar chiamato Disaster Cafè dove a sorpresa vengono simulati terremoti di 7,8 gradi della scala Richter. Se ti piace il brivido, ma anche fare colazione, potrebbe essere un’esperienza interessante.
💡 Lavorare duro
In tutto il mondo chi “lavora sodo”, chi “si impegna tanto” (a prescindere dal risultato), è visto come una persona migliore di chi non lo fa (così almeno ci dice questo professore). Ma non è un peccato, e anche un po’ strano, vivere in una società in cui ci sentiamo in dovere di affaticarci per dimostrare agli altri di essere “brave persone”?
E se trovassimo un modo per dissociare fatica e morale?
Una fotografia
One man show.
Marrakech, Marocco. 2019.
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