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Ciao, come stai? Come sempre, non è solo una domanda di circostanza, mi fa piacere sentirti. Se ti va di mandarmi un saluto ti basta rispondere a questa email.
Nell’ultimo mese sono stato di base a Bergamo ma in realtà sempre in giro. Tra ritiri in montagna, due matrimoni (non miei) e una veloce tappa in Romania, sono stati giorni abbastanza intensi. Nel mentre è partita la settima edizione del mio programma di Life Design! Sono davvero contento che questo progetto, a distanza di un anno, sia ancora attivo e con tante idee ancora da sperimentare.
Al momento ti scrivo dalla soleggiata Creta, dopo un mese intenso ci stiamo godendo un mese e mezzo di calma e onde in un paesino con qualche casa, ristoranti sul mare e un mini-market a gestione familiare. In realtà ci sono anche dei super resort lussuosissimi nei paraggi, ma per fortuna i loro occupanti stanno nel loro (“E ci mancherebbe!”, direbbero loro, con tutto quello che pagano).
Vabbuò, constatato che sono ancora vivo, passiamo all’argomento del giorno: il nostro tempo e il valore che gli diamo (così, giusto per prendere un tema semplice e intuitivo).
Negli ultimi giorni ho sentito diverse persone in diverse situazioni parlare del tempo come una risorsa (spesso scarsa ahimè). Sarà l’avvicinarsi dell’estate? Ma la cosa che mi ha fatto riflettere è quanto spesso parliamo del tempo come se fosse una merce di scambio, qualcosa che possiamo possedere, scambiare, ecc.
Scommetto che spesso anche tu senti frasi del tipo:
Se fai così guadagnerai del tempo
Quanto vale un ora del mio tempo?
Voglio investire sul tempo e non sui soldi
Il tempo è la risorsa più importante da preservare
Non ho mai tempo
Finalmente ho del tempo libero
Grazie per il tuo tempo
Ti rubo solo qualche minuto del tuo tempo
Voglio passare più tempo di qualità con quella persona
Vabbè mi fermo, penso che hai afferrato l’idea…
Ah, ma non dimentichiamo la frase più emblematica… IL TEMPO È DENARO! (Se fossimo al cinema ora sentiresti un bel “Boooooooommmm”).
Visto che negli ultimi mesi sto trip filosofico mi ha fatto anche ragionare sul concetto di tempo, mi sono fatto questa domanda (e mi sono provato a rispondere):
Il tempo è veramente comparabile a una risorsa materiale? Si può scambiare il nostro tempo con dei soldi?
In prima battuta ci verrebbe da rispondere di si, vero? D’altro canto viviamo in una società che ce lo ripete all’infinito tutti i giorni, sopratutto sul lavoro dove è ormai abbastanza comune parlare di “ore-uomo” o “costo giornaliero di una risorsa” (strano modo per parlare di una persona).
Però, se andiamo oltre a questi modi di dire e il “Vabbè ma tutti pensano così”, penso sia facile rendersi conto che il tempo non è una risorsa e sicuramente non è denaro.
Premessa paracula: è chiaro che spesso usiamo queste frasi non in modo letterale e che alcuni concetto come il “costo orario” possono essere utili a intenderci sul lavoro e ecc. Però, la mia tesi è che se ci perdiamo troppo in tutta questa allegoria generale sul tempo, iniziamo veramente a pensare al nostro tempo come una risorsa e comprare libri dal titolo “Impara come usare al massimo il tuo tempo in solo 17 minuti!”.
Le due ragioni principali che mi vengono in mente sono:
Il tempo non si può possedere. Non lo possiamo risparmiare, preservare, distribuire, regalare, vendere, ecc. Il tempo non è qualcosa che si usa, il tempo si può solo vivere (e non possiamo neanche smettere di farlo, a meno di non interrompere anche la nostra vita). Il tempo non può neanche essere rubato, altrimenti seguendo le logiche del capitalismo odierno ci sarebbe chi vivrebbe all’infinito e chi resterebbe con solo pochi secondi. Per fortuna non è così.
Il tempo non è né uniforme né oggettivo. Il tempo è sempre relativo a qualcosa. Ma non addentriamoci ora in discorsi matematici e fisici, perché in questo caso mi sto riferendo al tempo di cui tutti noi facciamo esperienza e questo tempo dipende appunto da come lo stiamo vivendo in questo momento. Un’ora con una persona cara potrebbe valere mille volte un’ora in coda nel traffico. E quindi, se anche potessi “vendere una mia ora”, quale valore avrebbe? Facciamo un bel medione e non ne parliamo più? C’è chiaramente qualcosa che non torna.
Bello tutto, e quindi? Anche se il tempo non è una risorsa… ammèchemmecambia?
Provo a lasciare anche qui qualche spunto.
Cerchiamo di resistere al pensiero che il nostro tempo sia in vendita e che abbia un valore materiale
Va bene usare questo linguaggio in alcune situazioni (ad esempio sul lavoro), ma non dimentichiamoci che è solo un modo di intenderci per collaborare insieme e scambiare valore, non il nostro tempo. Quello lo vivremo in qualsiasi caso, sia che siamo al lavoro, in viaggio a scoprire il mondo, a letto malati o a leggere questa newsletter.
Anche se ci impegniamo a fare qualcosa per qualcuno e mentre lo facciamo le lancette sull’orologio scorrono, noi siamo sempre lì e lo vivremo tutto quel tempo (quindi occhio a chi prometti di fare cosa, che a volte ti ritrovi a vivere in modi che non volevi in cambio delle risorse materiali che magari neanche sai come usare).
Visto che il tempo non si può risparmiare o trasferire, non ci rimane che pensare a come viverlo a pieno oggi
Possiamo partire con il farci alcune domande (non banali ti avverto):
Cosa significa per me vivere bene?
Come posso vivere bene il mio tempo?
In quali situazioni e con chi riesco a vivere il mio tempo bene?
Le cose materiali che mi circondano (casa, auto, vestiti, ecc.) e i contratti sociali che mi ritrovo intorno (lavoro, soldi, relazioni) sono a supporto del vivere bene il mio tempo o sono un ostacolo?
Visto che il tempo non è uniforme, cerchiamo di creare le condizioni per renderlo significativo e memorabile.
Possiamo allenare la nostra concentrazione a “stare nel momento” in modo da percepire il tempo che viviamo e non farlo passare distrattamente (ci sono tanti modi per allenarsi a farlo, alcuni che mi vengono in mente sono meditare, leggere un buon libro, andare in giro a fotografare, dare un abbraccio intenzionale ad una persona cara).
Oltre che “stare nel momento”, è importante dare significato al nostro tempo. Abituarci a chiederci, quasi in automatico, il perché stiamo vivendo il tempo in questo modo. E la risposta non deve essere sempre razionale, anzi, è importante che sia legata ai nostri valori più profondi e al nostro personale concetto di “buona vita” (vedi punto sopra).
Insomma, tutto sto pippone filosofico per provare a dire che il tempo non è legato all’idea di “avere”, ma di “essere”. Può sembrare un cavillo linguistico, ma confondere le due cose può portarci a grande rimpianto e frustrazione. Magari questa consapevolezza non cambierà molto nella tua vita, ma a volte cambia tutto.
Se ti va, sono curioso di sapere cosa ne pensi.
Ci leggiamo presto,
Davide
I miei progetti
👉 Life Design Program
Mercoledì 10 Luglio dalle 18:00 alle 19:00, insieme a degli ospiti molto in gamba, tengo un webinar sul tema “Il valore della pausa lavorativa”. Qui trovi tutte le informazioni e possibilità di registrarti per partecipare.
Libri
📚 Critica della Ragion demoniaca di Rick Dufer
A metà tra saggio filosofico e manuale pratico di crescita personale. Tanti spunti che mettono in luce diverse complessità che stiamo vivendo nella nostra epoca. Da scrolling compulsivo a trattare le persone come oggetti da mettere o no nel nostro “carrello”. Insomma, da leggere, ma con il rischio di scoprire più di quanto si voglia sapere.
📚 AI 2041 di Kai-Fu Lee
Una raccolta di racconti brevi ambientati in un futuro che sembra ben lontano, ma di fatto non lo è per niente. In ogni storia l’intelligenza artificiale è protagonista e si mostra in uno dei plausibili scenari che ci aspettano. La cosa bella è che dopo ogni racconto l’autore, esperto di AI, spiega nel dettaglio i meccanismi dietro alla tecnologia.
📚 Slow Productivity di Cal Newport
Se anche tu hai l’impressione che il mondo del lavoro necessiti di un cambiamento, di non mettere la produttività ma gli individui al centro, allora questo libro fa per te.
📚 De brevitate vitae di Seneca
Un altro classico della filosofia stoica che andrebbe letto da chiunque. E anche in questo non riesco a capacitarmi di come un libro scritto più di 2000 (non 100 o 200, eh) sia ancora così attuale. Davvero pazzesco.
📚 Stazione undici di Emily St. John Mandel
Se ti piace il genere di fantascienza distopica e survival è un libro che potrebbe piacerti.
📚 La mia vita intera di Mario Giacomelli
Una chicca per gli amanti della fotografia, ma non solo. Uno dei maestri Italiani della fotografia del Novecento racconta la sua vita e arte (che spesso sono la stessa cosa) tra le belle colline marchigiane.
📚 Elogio dell'idiozia di Rick DuFer
Sempre il buon Rick, di cui sto facendo scorpacciata di libri, torna con questo divertente e profondo saggio. Tutto parte dalla domanda: “Come si fa a riconoscere un’idiota?”. Spoiler: potrebbe esserti molto più vicino di quello che pensi.
Luoghi
🎒 Val Camonica, Italia
Senza pensarci troppo ho organizzato con un amico 3 giorni di smartworking con vista montagne. Tra panchine giganti, centinaia di lucciole notturne e brasati tipici direi che è andata bene. Interessante quanto a volte basta davvero spostarsi di un’ora da casa per sentire quella sensazione di scoperta e curiosità.
🎒 Monti Retezat, Romania
Qualche giorno fa ho partecipato ad un matrimonio in Romania ed è stato il primo che abbia visto svolgersi tra i monti, in mezzo alla natura e con tutti gli ospiti che hanno dormito in casette di legno. Come ad ogni matrimonio che si rispetti si è mangiato, bevuto, e divertiti in compagnia. Però dai, metterci in mezzo una grigliata gigante e ritrovarmi a suonare la chitarra davanti al fuoco non mi era mai capitato. Bello!
Cose interessanti, riflessioni e domande
💡 Una voce dell’internet
Un bell’esempio di Podcast onesto, creativo e divertente. Giò Fattoruso, un comico stand-up, racconta le sue disavventure nella vita (ma che sotto sotto sonk le disavventure di tutti noi).
💡 Ti lascio una domanda
“Perché fai tutto quello che stai facendo? Perché ogni giorno decidi, più o meno consapevolmente, di mettere un piede davanti all’altro e affrontare la vita con tutti i suoi alti e bassi?”.
Vabbè, un pelino troppo cervellotica messa così, ma andando al succo… Ti sei mai chiesto veramente se c’è un motivo? E se, come per tanti, la prima risposta che ti viene in mente è “mmm, mbo… perché si… cosa dovrei fare se non andare avanti?”, allora bene (ma non benissimo). Prova a prenderti qualche minuto per rifletterci e magari scrivere quello che pensi. Potresti rimanere sorpreso.
💡 Che cosa significa lavoro per te?
Un bel video che ci fa riflettere sul significato di lavoro, sulla sua storia e su come oggi siamo davanti ad un forte cambiamento e sfida da cogliere.
Una fotografia
Uno di noi.
Malacca, Malesia. 2022.
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Ciao Davide, grazie per le tue riflessioni. Per capire bene il valore del tempo, bisogna non tanto parlare di vita, ma di morte. Sembra triste, ma poi ci si abitua. Stai usando il tempo a disposizione per fare quello che desideri? Per dire quello che ti senti di dire? Per scendere dalla giostra frenetica della vita? Visto che hai letto "De Brevitate Vitae", di Seneca ti consiglio anche le "Lettere a Lucilio" e le "Meditazioni" di Marco Aurelio. Da tenere sul comodino nei momenti bui, mettere qualche post it nelle pagine giuste, e tornare a respirare.