For my English speaking friends, click here for the translated version
Ciao, come stai?
Come sempre, non è solo una domanda di circostanza, mi fa piacere sentirti. Se ti va di mandarmi un saluto ti basta rispondere a questa email.
Io tutto bene, sono state settimane intense dall’ultima volta che ci siamo scritti. Ci siamo goduti gli ultimi giorni al mare a Senigallia, poi veloce tappa a Bergamo e ora siamo in Romania, a Sinaia in particolare, con altri 15 nomadi digitali da tutto il mondo! In tutto ciò abbiamo esplorato il centro Italia, lavorato, partecipato a festival scientifici, matrimoni e concerti… Insomma, sembrano passati sei mesi non uno!
Ma detto ciò, passiamo al tema del giorno. Il libero arbitrio (ta da da daaaannn).
Negli ultimi 12 mesi ho seguito un corso online di filosofia, si chiama Cogito Academy, e uno dei temi che più mi ha colpito è stato proprio quello del libero arbitrio.
Il dilemma è abbastanza semplice a formularsi: “quando prendiamo una scelta o facciamo un’azione, siamo noi a decidere liberamente o è solo un’illusione?”.
Per come funziona la nostra mente, a tutti noi sembra di avere questa incredibile capacità di scegliere cosa fare. Di pensare “ora prendo questa penna", guardare la penna e muovere la mano fino a raccoglierla e stringerla tra le dita con un sorrisetto di compiacimento (troppo figo essere un sapiens sapiens munito di consapevolezza!).
Perché in effetti potremmo anche chiederci “gli animali hanno il libero arbitrio?”. Quando vediamo un cagnolino farci le festa ci sembra proprio di si, ma quando vediamo una medusa galleggiare nell’acqua? O una falena continuare a sbattere contro il vetro? Anche loro pensano di voler fare qualcosa e poi lo fanno? Qual è il confine tra un animale con libero arbitrio e uno senza? E noi, in quanto animali di razza umana, siamo sicuri di averlo?
Vabbè, penso che ci siamo capiti…
Non sono certo qui a provare a darti una risposta, che probabilmente non esiste neanche per un dilemma così complesso. Però, ti lascio degli spunti che ho raccolto in questi mesi e alcune mie riflessioni.
1) Religione e libero arbitrio
A quanto pare questa storia che siamo liberi di fare ciò che vogliamo è relativamente recente. I filosofi associano questa idea con la diffusione dei grandi monoteismi (ebraismo, islamismo e cristianesimo). In occidente, durante il periodo dell’antica Grecia, l’idea che le persone fossero libere di forgiare il proprio destino era abbastanza strana. Anzi, gli Dei avevano potere assoluto sugli uomini e le Parche assegnavano un destino già determinato ad ogni individuo, stabilendone anche la durata. E questo destino era già scritto, immutabile, neppure gli dei potevano cambiarlo.
Poi, con la diffusione dei monoteismi e con lo sviluppo della tecnologia che ha permesso all’uomo di sentirsi meno in balia della natura, si è diffusa l’idea che “ognuno è padrone del proprio destino” e poi verrà giudicato per le sue azioni alla fine (ma questa è un’altra storia…).
2) Causa di causa di cause…
Ormai ci è abbastanza chiaro anche dal punto di vista scientifico: ognuno di noi è il risultato di miliardi di anni di evoluzione e sperimentazioni sul genoma. Siamo la somma del nostro DNA, cultura, linguaggio, educazione, famiglia, relazioni, ecc. Insomma, siamo tutto tranne che “sistemi isolati” e capaci di orientarsi a proprio piacimento.
Il punto è, queste determinazioni sono così forti da non lasciarci nessuno spiraglio di scelta, o un po’ di margine ci rimane comunque?
3) Prima prendo la penna e poi penso di volerla prendere
Per quanto può sembrare una roba da fantascienza, le ultime ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che la coscienza di una scelta arriva dopo che la decisione è stata già elaborata a un livello inconscio.
Uno dei neuroscienziati più noti su questo tema è Michael Gazzaniga, che sostiene che la mente umana è "l'ultima a sapere". Questo significa che noi pensiamo di aver preso una decisione quando in realtà quella decisione è già stata compiuta prima che la nostra cognizione razionale se ne renda conto.
Ci sono poi gli “studi di Libet”, esperimenti pionieristici che negli anni '80 hanno mostrato che l'attività neurale associata a un movimento volontario inizia centinaia di millisecondi prima che il soggetto diventi consapevole dell'intenzione di muoversi.
Infine ci sono anche gli “esperimenti all'Istituto Bernstein”: i ricercatori tramite la risonanza magnetica funzionale (fMRI), riuscivano a prevedere quale bottone una persona avrebbe premuto con diversi secondi di anticipo, semplicemente osservando l'attività cerebrale. Questo avveniva prima che i soggetti stessi avessero una consapevolezza della loro decisione.
4) Il libero arbitrio ci fa male
Alcuni filosofi sostengono che l’idea di essere liberi è una delle principali cause di nevrosi e ansie, perché ci carica della responsabilità di scelte su cui non abbiamo il controllo. Questa condizione può portarci a voler trovare a tutti i costi delle spiegazioni e delle "illusioni" che ci dicano che siamo in controllo (ad esempio, tramite religioni, sette, motivatori o libri di self-help).
Nel mondo contemporaneo, l'idea di poter "essere ciò che vuoi" può portare a non essere "niente, nessuno e completamente vuoto".
5) Mia metafora della questione
Insomma, negli ultimi mesi sono passato dalla certezza che io sia padrone delle mie azioni a tanti motivi per cui ritrattare, almeno in parte, questa idea che sembra così evidente. Però, a questo punto, se veramente non abbiamo libera scelta su quello che pensiamo e facciamo, allora che senso ha provare a fare qualcosa? Tanto è tutta un’illusione che siamo noi a decidere, no?
Al momento, in questo mare di concetti astratti e controintuitivi, sono arrivato a darmi qualche punto fermo con questa metafora (che non vuole essere assolutamente una risposta al dilemma).
Immagina di essere su un treno in corsa. Sedili, finestrini, binari, ciuff ciuff e compagnia bella. Ci sono tre persone sul treno.
La prima ha un’espressione atterrita e ha le mani su un volante, forse un giocattolo che si è portato da casa? Cosa c’entra poi un volante su un treno? Non sono un macchinista, ma dubito che si guidi come una macchina.
La seconda ha lo sguardo perso nel vuoto dritto davanti a se. Immobile, e con un’espressione di totale apatia sul volto. È tranquillo, però non ti sembra proprio che se la passi molto bene.
Il terzo invece è sorridente e guarda fuori dal finestrino godendosi la successione di paesaggi. Quando c’è il tramonto si commuove e quando si entra in galleria lo vedi coprirsi gli occhi con le mani e prendersi un bello spavento.
Ecco, con questa metafora ho provato a raffigurare tre modi di vivere questo strano mondo che sembra libero, in realtà è deterministico, ma allo stesso tempo ci tocca viverlo come se fossimo liberi…
Nel primo caso c’è chi pensa di avere il controllo del treno, di essere alla guida. Da fuori è abbastanza ovvio che il treno procede tranquillo su i suoi binari e quel cercare di sterzare sul volante di plastica non ha alcun effetto. Però, per il poveretto dietro al volante, la frustrazione di provare a direzionare il treno e non avere gli effetti desiderati è reale. In questo gruppo penso che ci finiamo un po’ tutti noi “occidentali sviluppati” (probabilmente proprio a causa della storia dei monoteismi, della tecnologia prima di tutto, del capitalismo e altre belle cose che ci circondano). Ci illudiamo di essere al comando della nostra vita e che se siamo abbastanza bravi e ingegnosi possiamo fare quello che vogliamo. L’importante è crederci e avere disciplina! Ahimè, non penso che sia così… Prima accettiamo che il treno va dove vuole e noi siamo dei passeggeri, prima smetteremo di provocarci sofferenza e frustrazione.
Nel secondo caso c’è chi realizza di essere su un treno su cui non ha il controllo e cade nel più profondo nichilismo e cinismo. “Che senso ha fare qualcosa se comunque non decido io?”. Se da un momento all’altro il treno può portarmi dovunque senza che io possa prevederlo? In questo gruppo penso che ci finisce chi pensava di essere al volante e poi la vita gli ha tirato un bello schiaffo forte e gli ha dimostrato che quel volante era solo un illusione. Lutti, malattie, perdite di ogni tipo. Questi sono avvenimenti che sicuramente ci “svegliano”, ma che possono anche atterrirci in una profonda apatia.
Infine c’è il terzo passeggero che, pur sapendo di non essere al comando, in qualche modo si sente partecipe del viaggio del treno. Non può farlo girare a destra o sinistra come vorrebbe, lo sa bene, ma questo non lo ferma dal guardare il paesaggio e godersi quello scorrere imprevedibile davanti ai suoi occhi. E guardando agli altri due passeggeri capisce che la libertà non sta nel cercare di far andare il mondo come vogliamo noi o presumere di essere in controllo. La libertà sta nello scegliere con quale lenti guardarlo. È più una questione di scelta di prospettiva che di scelta d’azione. Poi certo, nella nostra vita di tutti i giorni è normale vivere con l’illusione di decidere e penso che non potremmo fare altrimenti (se non rinchiudendosi in una grotta in Tibet e meditare tutto il giorno… cosa che comunque qualcuno fa). Però, nel nostro profondo, è importante ricordarsi che tutto quello che è accaduto non poteva che andare così e che tutto quello che accadrà succederà e basta, è troppo più grande di noi e del nostro illusorio libero arbitrio.
Ecco questo, almeno per ora, è il modo più sensato che ho trovato per dare una parvenza di senso a questo dilemma del libero arbitrio…
So che non è proprio un argomento che si tira fuori solitamente al bar con gli amici. Però, se magari ti interessa farneticare di queste cose… scrivimi cosa ne pensi. O meglio, avrai l’impressione di scegliere di rispondere a questa newsletter ma in realtà non avevi mai avuto alternativa.
Ci leggiamo presto,
Davide
I miei progetti
👉 Ho lanciato un nuovo progetto: Life Design Lab!
Life Design Lab. È un appuntamento ricorrente, 2 incontri al mese con me e altri esperti di life design, psicologia, imprenditoria, marketing e tanto altro.
Si tratta di reimparare ad essere curiosi sul lavoro (e nella vita)… Perché? Beh, perché è l’unico modo per non finire perennemente insoddisfatti e demotivati nel magico mondo della “carriera” —> Scopri tutti i dettagli qui.
E per te che mi dai fiducia leggendo questa pazza newsletter, ti offro volentieri un mese di prova gratuito così vedi se far per te. Ti basta usare il codice sconto “PROMO-AMICI-29” (ma shhh, non dirlo in giro però).
Libri
📚 Maledetti poeti di Francesco Maurizi
Un giovane aspirante poeta cerca di spopolare sui social. Ho incontrato l’autore a Senigallia, lui è di Fermo, è devo dire che è stata proprio una piacevole e divertente lettura. A tratti anche illuminante!
📚 Realismo Capitalista di Mark Fisher
Un saggio breve ma densissimo, pubblicato nel 2009 e che ha ancora una grande sul nostro presente. L’idea di partenza è che oggi la maggioranza crede che non esista un'alternativa possibile al capitalismo È una sorta di "nebbia ideologica", per cui ogni critica o proposta diversa appare ingenua, impossibile o retrograda. Il capitalismo diventa così l’orizzonte insuperabile della nostra epoca, anche quando genera crisi, alienazione e disastri ecologici.
📚 Il tunnel di Abraham B. Yehoshua
Un bel romanzo che scorre lento ma allo stesso tempo senza perdere mai il ritmo. Passo dopo passo, come quelli del protagonista, si presentano con delicatezza dei temi importanti come quello della malattia, guerra e appartenenza.
📚 A Ondate di AJ Dungo
Da amante del surf sono di parte. Però è proprio un graphic novel davvero bello! A partire delle illustrazioni, colori e formato. Una storia spezza cuore di una malattia senza cura e del surf come metafora della vita.
📚 Buia è la notte di Nerio Cariaggi
Anche questo libro l’ho scoperto grazie ad una presentazione a Senigallia (mi stupisco sempre di quanti eventi di questo tipo ci sono in una cittadina relativamente piccola). Il Prof. Cariaggi ha scritto una storia in cui i protagonisti sono un pipistrello, una falena e un padre di famiglia con un brutto male. Un po’ Antoine de Saint-Exupéry (quello del “Piccolo principe”) e un po’ Gabor Maté (quello di “Quando il corpo dice no“).
Luoghi
🎒 Corsa della Spada, Camerino, Italia
Dopo un bel po’ di anni sono riuscito a tornare a Camerino e stare un po’ con i miei zii e cugini Marchigiani. È stata una bella occasione anche per prendere parte alla più famosa rievocazione storica della città e lasciarsi stupire da fuochi, vestiti medievali e atleti che corrono per arrivare alla famosa spada!
🎒 Summer Jamboree, Senigallia, Italia
A quanto pare Senigallia è anche città rock’n’roll e lo swing! Ad inizio Agosto si tiene uno dei festival internazionali più importanti (Summer Jamboree). Quest anno io e la mia ragazza speriamo proprio di riuscire a partecipare, se sei in zona o ti interessa la cosa fammi un fischio!
🎒 Sinaia, Romania
Qui è da dove ti sto scrivendo al momento. Te ne avevo già parlato in qualche newsletter in passato, ormai questa cittadina Rumena tra le montagne sta diventando sempre più familiare. Fun fact: ogni tanto tutti i cellulari della zona iniziano a suonare con un messaggio di allerta “orso nei paraggi nella via …”. Interessante come ormai i locali si siano abituati a questa convivenza continua con gli amanti del miele.
Cose interessanti, riflessioni e domande
💡 In Giappone il sovrappeso può essere illegale
Secondo una legge del 2008, aziende e governi locali devono misurare la circonferenza vita dei dipendenti (massimo 85 cm per gli uomini) per promuovere la salute pubblica. Insomma, dieta oppure arriva una bella multa salata (anzi, meglio senza sale).
💡 Partita di calcio, nevica… Ideona: vestiamoci di bianco!
Una squadra rumena è diventata così letteralmente invisibile agli occhi di tutti i tifosi.
💡Siamo davvero liberi?
Una fotografia
Occhio.
Brescia, Italia. 2025.
Sostieni la newsletter
Se ti è piaciuta questa newsletter e vuoi supportare il lavoro necessario per realizzarla puoi:
☕ Offrirmi un caffè (senza zucchero nel caso, grazie).
👋 Scrivermi e mandarmi un saluto (sempre apprezzato).
📧 Condividere questa newsletter con qualcuno a cui pensi possa piacere.
Se ti sei perso qualche newsletter passata, puoi vederle tutte cliccando qui.
Se hai suggerimenti, domande o semplicemente per un saluto, rispondi a questa email. Sono contento di sentirti!