#28: Un bicchiere di vino con un panino
"UEEEEEE... UEHEEEEEEEEEEEE". "Congratulazioni, è in perfetta salute. Ecco a voi...".
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Ciao, come va? Tornato dal mood vacanziero? :)
Spero che in questo periodo tu sia riuscito a staccare completamente per almeno un po’.
Rapido aggiornamento su di me:
Sono stato qualche giorno nella magica Roma, ospitato da un gentilissimo couchsurfer. Mi è piaciuta molto l’atmosfera di rilassata maestosità che si respira tra la strade della città.
Ho passato poi due tranquille settimane nelle Marche, insieme alla mia famiglia. Dopo mesi di viaggi, spostamenti e cose nuove, ci voleva proprio un periodo tranquillo e coccolato.
Ma, come forse ormai avrai capito, non mi piace stare fermo per troppo tempo. Infatti al momento ti scrivo dalla luccicante Singapore (eh si, finalmente siamo in Asia!). Siamo arrivati pochi giorni fa e nella prossima newsletter ti racconterò meglio come sta andando.
Bene, passiamo alla parte delle riflessioni.
Di recente ho letto un libro scritto sotto forma di intervista al Dalai Lama, per gli amici Tenzin Gyatso, intitolato L’arte della felicità. Ringrazio un lettore della newsletter per il consiglio.
Un bel libro che parla di tematiche molto profonde con estrema leggerezza e umiltà.
La parte che più mi ha colpito parla della differenza tra piacere e felicità.
È un concetto che nella cultura orientale è solitamente molto chiaro. Una cosa è lo “stare bene” esteriore, un’altra quello interiore. Entrambi importanti, ma da affrontare con approcci diversi.
Invece, in occidente, identifichiamo spesso la felicità e il piacere come una cosa sola. Quando ci chiediamo “cosa serve per essere felici?”, si pensa magari ad una casa, una famiglia amorevole, un buon lavoro, amici ecc.
Tutte cose sicuramente importanti, ma comunque “esterne” a noi.
Il Dalai Lama ci ricorda invece che la “vera felicità” deriva esclusivamente da un lavoro interiore. Dall’identificazione dei nostri valori più profondi. Dalla riflessione sul nostro posto nel mondo e come farne parte.
Mi fermo qui, che sicuramente non sono un esperto di queste tematiche, e ti consiglio di leggere il libro per approfondire.
Spero di essere riuscito a spiegarmi… più o meno.
Nel mio piccolo, è stata una bella “rivelazione”. Riconosco di aver troppo spesso confuso l’assenza di piacere con l’assenza di felicità.
Hai presente quando stiamo facendo un’attività che ci appassiona, che ci coinvolge per completamente e ci fa sentire leggeri. Ecco, solitamente, questa è una forma di piacere. Bellissimo eh, e assolutamente lecito cercare di mettersi spesso in questa situazione.
Però, sarebbe un errore pensare che questo sia uno stato di felicità. Per quanto possiamo essere fortunati, questo tipo di esperienze sono brevi nel tempo e ci ritroveremmo in una costante rincorsa alla prossima cosa piacevole che ci riporti ad “essere felici”.
La “vera felicità”, descritta dal Dalai Lama, è più una forma di pace interiore che è costante e presente a prescindere dal fatto che stiamo provando dolore, piacere o nessuno dei due.
Penso che questo tipo di felicità sia quel qualcosa che in occidente ricerchiamo disperatamente, ma con grande difficoltà. Quel qualcosa che non sappiamo cosa sia e, pur avendo tutto, ci manca.
Ma adesso arriva il bello.
Il buon Tenzin ci ricorda che non bisogna per forza ritirarsi per decenni in un monastero Tibetano per essere felici. La felicità può, e deve, essere allenata.
I nostri pensieri e le nostre azioni di ogni giorni possono contribuire ad avvicinarci a questo stato di “calma interiore”, fino ad un punto in cui senza neanche accorgersene sarà parte di noi senza più sforzarci.
Per esempio, ecco alcune “pratiche” che ci possono aiutare ad allenare la felicità:
Riflettere sul concetto di felicità. Già solo essere consapevoli di cosa stiamo cercando sarà molto di aiuto.
Riflettere sui nostri valori e come le nostre azioni li rispecchiano, o no.
Essere altruisti e donare agli altri. (Tema molto importante per me, ne avevo già parlato in questa newsletter)
Far parte, e sentirsi parte, di una comunità-
Questi sono alcuni spunti e non una ricetta per la felicità. Come già detto, io non sono un esperto e lascio al libro il compito di spiegare bene questi concetti.
Spero che queste riflessioni ti siano piaciute.
Come sempre, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi. Scrivimi :)
Ci leggiamo presto,
Davide
Libri
Second Chance di Robert T. Kiyosaki
Un libro interessante sulla finanza personale.
Concordo con l'idea generale che un asset, un investimento che genera ricchezza da solo, è preferibile ad un entrata, ad esempio un salario. Un libro che aiuta a pensare in modo diverso, ma a tratti un po' troppo estremista e difficile da applicare in tutte le situazioni. Da leggere con un razionale distacco.
The Embedded Entrepreneur di Arvid Kahl
Un buon libro per chi vuole lanciare da zero un servizio o un prodotto.
Troppo spesso si commette l’errore di innamorarsi di un’idea e dare per scontato che per gli altri sarà stesso.
La bastarda di Istanbul di Elif Shafak
Una storia veramente avvincente e toccante. Forse mi è piaciuto particolarmente perché l'ho letto mentre ero proprio a Istanbul. Un bel libro per scoprire una nuova cultura, la sua storia e le sue forti contraddizioni.
Luoghi
Roma
Ho passato solo pochi giorni a Roma, ma sono stati sufficienti per rimanere incantato.
Romanità
La prima cosa che ho notato è il proverbiale atteggiamento dei romani (di Roma). Un misto di sarcasmo, gentilezza e sfacciataggine a cui non si può rimanere indifferenti.
Ti faccio un esempio. Entriamo in un ristorante e ci chiedono “Preferite mangiare dentro o fuori?”. Noi rispondiamo “Dentro, grazie”. E il cameriere: “Damme retta… è meglio dentro… Fidate”.Bocca della verità
Un mascherone di marmo. La rappresentazione del Dio Portuno. Un tombino. Un rivelatore di adulterio (ovviamente esclusivamente femminile). Qui qualcosa in più sulla sua storia.
Incredibile pensare che per le strada di Roma ogni angolo, perfino il meno appariscente, potrebbe tenere occupati storici e ricercatori per centenni.Circo Massimo
Uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia della città. Ad oggi è ancora l’edificio dedicato allo sport o spettacolo più grande al mondo. Può ospitare fino a 300 mila persone!
Mi ha anche colpito il fatto che il Circo Massimo abbia segnato l’inizio della storia del circo moderno, ormai diffuso in tutto il mondo. Anvedi sti Romani.
Entroterra marchigiano (Matelica, Camerino e via discorrendo…)
Con base a Matelica ho passato delle settimane con la mia famiglia, coccolato tra gialle colline e fette di caiuscolo. Ho anche avuto la fortuna di fare qualche gita.
Grotte di Frasassi
Incredible posto, che è ahimè ancora turisticamente sottovalutato.
Dipende dai gusti ovviamente, ma prova ad immaginare di entrare dentro una montagna e vedere al suo interno talmente tanto spazio da poter ospitare il Duomo di Milano!La piccola Venezia dell’Umbria
Rasiglia, un piccolo borgo dall’aria fiabesca. È noto come “la piccola Venezia” per i suoi canali di acqua dolce che scorrono lungo le sue strade.Camerino, una città fantasma
Tra tante belle escursioni, c’è stato anche il doloroso ricordo della storia di Camerino.
Con il terremoto del 2016, gran parte degli edifici sono stati danneggiati e la città si è svuotata.
A Camerino ho passato buona parta della mia infanzia. È veramente straziante vederla deserta e con tutte le porte sbarrate (qui un reportage dell’anno scorso).
Ora si può entrare in città in sicurezza, camminare per le strade e arrivare fino alla bellissima Rocca Borgesca. Si intravede qualche segno di ripresa, ma ahimè ci vorrà ancora molto tempo.
Cose interessanti, riflessioni e domande
Un pensiero per te
Una startup australiana, Synchron, ha progettato un dispositivo per consentire ai pazienti con gravi paralisi di comunicare usando i loro pensieri per inviare email e messaggi di testo. Di recente l’azienda è riuscita ad impiantare il suo primo dispositivo in un paziente umano! (Link all’articolo)
Nel tennis si segue l’orologio o il campo?
Ti sei mai chiesto come mai nel tennis il punteggio di un gioco segue i numeri 15, 30 e 40? (Probabilmente no e non te ne frega granchè… ma mi piaceva troppo dirtelo).
Due sono le teorie più accreditate.
La prima, la “teoria dell’orologio”. L’idea è di dividere l’orologio in 15 minuti, poi 30 e poi 40, in modo da lasciare 20 minuti per i due eventuali vantaggi.
La seconda, la “teoria del campo”. A quanto pare il tennis deriva da un gioco chiamato “jeu de paume”, letteralmente "gioco di palmo”, in quanto la palla veniva ribattuta a mani nude (ouch).
Nel “jeu de paume” il campo misurava 45 piedi per lato. Il primo punto si giocava da fondo campo campo, il secondo da 15 piedi, poi 30 e infine, non potendo stare completamente a ridosso della rete ci si posizionava a 40 piedi dal fondo.Quale teoria ti sembra più realistica? (Ti lascio questo video se ti va di approfondire)
Proprio lui
Mi sembra interessante, e doveroso, dare anche un volto al Dalai Lama.
Ho trovato questo video che tra l’altro mi sembra proprio perfetto per il tema di questa newsletter.
Una fotografia
Ti vedo?.
Istanbul, Turchia. 2022.
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