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Ciao, come stai?
Come sempre, non è solo una domanda di circostanza, mi fa piacere sentirti. Se ti va di mandarmi un saluto ti basta rispondere a questa email.
Io sto bene. Si è concluso a fine Novembre il periodo di nomadismo digitale di gruppo in Romania, ed è stata veramente una bella esperienza! Tante cose hanno reso speciale questo mese, ma sopratutto ritrovarsi in un gruppo molto eterogeneo (per nazionalità, età, lavoro, interessi) e allo stesso tempo con così tanto in comune (curiosità, viaggio vissuto come ricerca, voglia di condividere e mettersi in gioco). Forse sono proprio questi ultimi tratti che contano di più per connettersi con gli altri nella vita.
Vabbè, non mi dilungo oltre e ti lascio nella sezione “Luoghi” qualche descrizione in più sui posti che abbiamo vissuto in Romania.
Passiamo invece all’argomento del giorno, il “Santuario degli Orsi”. Eh si, se te lo stai chiedendo, è un posto che esiste veramente.
È stata una delle esperienze più particolari che ho fatto qui in Romania il mese scorso. Si tratta del rifugio per orsi bruni più grande al mondo dove vivono più di 100 orsi che sono stati salvati da uno stato di cattività (zoo, circhi, gabbie private, ecc.). Non è quindi un posto dove si va a “vedere gli animali come attrazione”, ma una vera e propria testimonianza di come si può avere un forte impatto quando ci si impegna per una giusta causa. Se ti interessa approfondire i dettagli, trovi tutto qui.
Ma perché ti sto parlando di orsi bruni? Beh, perché la visita al santuario mi ha fatto fare una riflessione che vorrei condividerti. Mentre entravo nel santuario pensavo: “Oh, ma che bel progetto! Hanno restituito la libertà a questi orsi e gli hanno costruito un posto su misura dove hanno cibo in abbondanza, cure, ampi spazi naturali, altri orsi da conoscere… insomma, un vero paradiso degli orsi! Altro che zoo, ora andremo a vedere un bel po’ di orsi liberi e felici”. Lascia stare che in quel momento mi sentivo come in gita alle elementari. Ma ingenuità a parte, penso che ti sei fatto un’idea di cosa mi aspettassi.
E invece no.
Purtroppo gli orsi del santuario spesso non stanno bene e sono tutt’altro che felici. Sono animali che per anni, e a volte decenni, hanno vissuto in cattività. E per sopravvivere in questa condizione hanno sviluppato abitudini e comportamenti che molto diverse da quelle di un “orso libero”.
Immagina di avere kilometri di foresta a disposizione e, nonostante ciò, passare il tuo tempo a camminare sempre in cerchio. Sempre nello stesso punto, seguendo i confini di una gabbia immaginaria a cui sei ormai troppo abituato. La realtà è che dopo che questi orsi hanno la fortuna di essere liberati, ci vogliono anni, se va bene, prima che inizino a riambientarsi nel loro habitat naturale. E alcuni, purtroppo, non cambieranno mai i comportamenti appresi negli anni di cattività.
Lo so, è tutto molto triste, ma ovviamente rimane il fatto che questi orsi stanno molto, ma molto, meglio rispetto a dove erano prima (se becchi il momento giusto, qui puoi anche vedere gli orsi del santuario in tempo reale!).
Ma andiamo al succo del discorso.
Proviamo a trasportare quello che vivono gli orsi nel santuario nelle nostre vite umane. Questa esperienza mi ha fatto pensare che nella vita non basta essere liberi, è altrettanto importante saper vivere in modo libero. E l’unico modo per farlo è fare esperienza della libertà per abbastanza tempo e imparare a starci. Non basta leggere libri, immaginare “come sarà quando sarò…”, ascoltare storie di altri o concedersi qualche settimana di vacanza per “provare cosa si sente”. Queste sono tutte cose che possono aiutarci, ma non sono abbastanza.
E più aspettiamo a vivere la nostra libertà, più ci diciamo che magari questa “cattività” che stiamo vivendo sia un investimento per il futuro, un dovere temporaneo o un “ma fanno tutti così”… Più rimandiamo e più impareremo a vivere in cattività, sviluppando abitudini e meccanismi per sopravvivere al suo interno. Ci adatteremo, del resto è un nostro superpotere come umani quello di abituarci velocemente, e la nostra cattività diventerà pian piano normalità, rassegnazione.
E magari un bel giorno, se siamo fortunati, ci diremo: “Basta! Ora finalmente ci sono le condizioni per riacquistare la mia libertà. Ora sono libero!”.
Ma la triste notizia è che non basterà. Non basterà conquistarsi o darsi il permesso di vivere liberamente. Ci vorrà tempo, impegno e sofferenza prima di abbandonare le abitudini che prima ci avevano permesso di sopravvivere in cattività. E, purtroppo, a volte sarà così difficile cambiare il nostro vecchio modi di vivere che finiremo a dirci: “Sai cosa? Questa libertà tutto sommato non è così bella come pensavo… È meglio rassegnarmi e tornare nella mia dolorosa, ma conosciuta, cattività”.
Mi fermo qui che sta diventando tutto un po’ troppo drammatico. Infatti, calma tutti… è chiaro che poi la vita è fatta di infinite sfumature e queste riflessioni sono solo idee, dei concetti teorici, di cosa può accaderci o meno (insomma, nonprendiamocitroppoammale).
Però, spero sia passato lo spunto che ho voluto condividerti. A volte scegliamo di vivere, o ci ritroviamo, in una situazione di cattività, di sofferenza. Un lavoro che ci pesa, una relazione tossica, una città che non ci piace, una vita che non sentiamo nostra o altro. Nel tempo impariamo a conviverci e magari iniziamo a vedere dei benefici di questa cattività (soldi, status, stabilità, rispetto…). Benefici che ci aiuteranno a raggiungere in futuro la nostra libertà, che essa sia economica, sociale o di altra natura.
Però, anche se saremo fortunati e questa libertà la raggiungeremo, ci sarà da fare i conti con il rischio di non riuscire a viverla a pieno, perché per troppo tempo abbiamo vissuto con abitudini e strumenti non più adatti alla nostra nuova condizione.
E non sto dicendo che cercare di vivere la propria libertà sia un processo facile, ne ho anche parlato in termini simili in una vecchia newsletter.
Ci vuole coraggio per fare introspezione e perseguire cosa vogliamo veramente fare nella nostra vita. Non è facile essere onesti con noi stessi e chiederci “Qual è la mia definizione di libertà? Quale quella di successo?”. E non il “SUCCESSO”, oggettivo e assoluto, ma la nostra definizione personale. Quella che dovrebbe ricordarci ogni giorno cosa è veramente importante e farci da bussola.
Però, per quanto siano difficili entrambe le strade, e ripensando agli orsi del santuario, mi viene da dire che sia meglio lanciarsi in un incerto imparare ad essere liberi, piuttosto che aspettare in un certo e continuo girare intorno.
Ci leggiamo presto,
Davide
I miei progetti
👉 Sto esplorando nuove idee e prodotti per la community del Life Design Program
Hp preparato un sondaggio esplorativo per capire come progettare al meglio le prossime iniziative per l’anno prossimo. Rispondendo al questionario (3-5 minuti), avrai accesso prioritario alle novità del 2025 quando apriranno le iscrizioni!
👉 Arriva una nuova edizione del Life Design Program!
La prossima edizione del Life Design Program partirà ad inizio Febbraio 2025 (qui trovi tutte le informazioni se vuoi candidarti).
Libri
📚 A Path With Heart di Jack Kornfield
Uno dei più grandi maestri di meditazione descrive in questo libro la sua visione sulla pratica spirituale, filosofia Buddista, tecniche di meditazione. Un po’ un malloppone, ma forse la cosa è voluta per esercitare pazienza e disciplina… Chi lo sa?
📚 Noi inarrestabili di Yuval Noah Harari
Una bella trasposizione del libro “Sapiens” in formato di graphic novel. Sarà la decima volta che leggo la storia dell’uomo descritta da Harari, sempre in diversi formati. Devo dire che non stanca mai.
📚 I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift
Non avevo mai letto questo famosissimo romanzo e per caso me lo sono ritrovato in casa, così l’ho letto. Si intuisce fin dalle prime pagine come mai la storia di Gulliver, a metà tra fiaba e satira politica, sia ancora così celebre.
📚 Thinking in Bets di Annie Duke
L’autrice è stata una delle giocatrici di Poker professionistico più di successo. Partendo dalla sua esperienza del gioco, ci propone dei consigli che possono essere applicati alla vita di tutti i giorni. Come prendere confidenza con l’incertezza, ridefinire l’idea di errore e altri temi che mi hanno fatto riflettere.
📚 Non per cattiveria di Beatrice Benicchi
Un altro libro che ho letto per caso. Ho incontrato l’autrice ad una presentazione in libreria e dopo una breve chiacchierata ho deciso di acquistare con piacere il suo romanzo. Si è rivelata un ottima scelta! Una storia molto attuale, concreta, ma allo stesso tempo fiabesca. Leggendo il libro ho sentito la voglia di scappare dalle nostre imperfezioni, e poi la realizzazione che sono l’unica cosa autentica che abbiamo.
Luoghi
🎒 Castello di Peles, Sinaia, Romania
È l’attrazione di punta di Sinaia e per dei buoni motivi. Costruito tra il 1873 e il 1914 come residenza estiva della famiglia reale. Non sto qui a provare a descrivere malamente le bellezze neorinascimentali, però mi ha colpito come ogni stanza del castello è stata costruita e arredata secondo gli usi di diversi luoghi. Ci si immerge in pochi minuti in un’ambientazione spagnola, poi turca, poi Italia, poi giapponese e così via (le stanze sono oltre 160!).
🎒 Brasov, Romania
Una delle principali città di riferimento in Transilvania e circondata da montagne, foreste e colline. Insomma sicuro si respira un forte contatto con la natura, magari anche troppo per i turisti quando incontrano un orso bruno che si fa una passeggiata in città in cerca di cibo. A parte gli scherzi, dal mio punto di vista è la città più bella in cui vivere in Romania!
🎒 Picco Omu, Monti Bucegi, Brasov, Romania
È stato molto emozionate raggiungere una delle vette più alte della Romania (circa 2500 metri), sopratutto in inverno con tutto il paesaggio ricoperto di neve. Uno dei posti che mi ha più colpito nella mia vita per la vista sconfinata e il silenzio assoluto.
Cose interessanti, riflessioni e domande
💡 Elezioni in Romania annullate
Sto assistendo di persona qui in Romania ad una situazione politica mai avvenuta prima. Dopo che tutta la nazione si è recata a votare il nuovo presidente, i voti sono stati annullati e si dovrà ripetere tutto il processo. Questo perché un candidato anti-europa e pro-Putin, Călin Georgescu, ha ricevuto una sorprendente quantità di voti grazie a migliaia di bot su TikTok che generavano contenuti per promuovere le sue idee. Insomma, è il primo caso in Romania, forse della storia, in cui siamo costretti a dire “fermi tutti, questo uso della tecnologia è manipolatorio e anti-democratico”. Forse la preoccupazione di Harari sul fatto che l’AI possa porre fine al concetto di democrazia non è più così astratto come ragionamento…
💡 Tutti in sauna
Un nomade digitale Giapponese mi ha raccontato che negli ultimi anni in Giappone sta dilagando un fenomeno chiamato “Totonou“, letteralmente “trance da sauna“. L’idea è che dopo essere rimasti a lungo nella sauna e poi immergersi in acqua molto fredda ci si ritrova in uno stato di profonda calma e serenità. Insomma, ora in Giappone le saune locali, che di solito erano appannaggio degli anziani, sono stracolme di giovani che vogliono “farsi”. Interessante!
💡 Ma pensa te!
È verbale, astratto, negativo e non si ferma mai. Cos’é? Sono le caratteristiche dei nostri pensieri quando diventano “rimuginii”. Questo medico e specialista in psichiatria ci racconta come riconoscere e gestire questi pensieri tanto astratti quanto dolorosi e ingabbianti.
Una fotografia
Stupori colorati.
Brasov, Romania. 2024.
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