#27: Se i grilli potessero parlare
Apri gli occhi. Senti uno strano ticchettio, ma non capisci cosa sia. All'improvviso un suono familiare e vedi un ragazzino brufoloso che ti dice scocciato "Lo devo cambiare sto cavolo di computer!".
Ciao, come stai?
Rapido aggiornamento su di me:
L’avventura di Istanbul si è conclusa, per ora. È stato viaggio molto interessante e direi inaspettato (se hai qualche curiosità scrivimi senza problemi.)
Ho passato qualche giorno a Bucharest (alcuni descrizioni in più nella sezione “Luoghi”) e oggi arrivo a Roma (se sei nei paraggi e ti va di fare due chiacchiere anche di persona fammi sapere!)
Di recente ho fatto un’interessante discussione con un amico. Tutto è iniziato dalla domanda “Ma tu, quante ore lavori al giorno?”
Entrambi svolgiamo lavori “intellettuali” più che manuali (direi che il muovere le dita velocemente su una tastiera non conta). Entrambi abbiamo orari flessibili e ruoli che non richiedono la presenza costante in certe fasce orarie o simili.
Entrambi siamo legati ad aziende da contratti in cui la giornata lavorativa prevista è di 8 ore.
La mia riflessione di partenza è stata: “Una volta definiti degli obiettivi e responsabilità con la mia azienda e il mio team, ha davvero senso basarsi sul concetto delle 8 ore giornaliere?”.
Lasciamo per ora da parte il discorso su come quantificare il tempo lavorato. Diciamo, molto semplicisticamente, di considerare come lavorato il tempo passato al computer (o luogo di lavoro).
(Se ti interessa approfondire questo argomento, fammi sapere, potrebbe essere interessante per una prossima newsletter)
Da buon ingegnere sono passato a farmi delle domande sui casi limite. Provo a elencarti i più significativi sotto forma di dialogo.
Per rendere il tutto più interessante e divertente (almeno per me), immagina che il mio interlocutore sia il buon vecchio Grillo Parlante in veste della mia coscienza (o di qualcuno a cui stanno molto a cuore le clausole dei contratti).
Premessa: se non ti piacciono molto i dialoghi uomo-grillo, se l’ironia non è il tuo forte o non hai mai letto/visto Pinocchio… Puoi anche saltare questa parte e andare alle conclusioni più avanti.
Se in 6 ore al giorno riesco a svolgere un buon lavoro, va bene così?
Grillo Parlante: “Beh, se veramente sei così efficiente da fare tutto in 6 ore, poi passare le restanti due ore a formarti o pensare a come portare ancora più valore all’azienda.“
Io: “Chiaro, ma ipotizziamo che nelle 6 ore io mi ritagli del tempo anche per queste attività.“
Grillo Parlante: “Ok, ok… mi sembra un po’ strano, ma se è davvero così, direi che va bene. E comunque attento, ti tengo d’occhio.”
Se in 4 ore al giorno (immagina mezza giornata o due ore alla mattina e due al pomeriggio) riesco a svolgere un buon lavoro, va bene così?
Grillo Parlante: “Ok, va bene tutto, ma se lavori 4 ore al giorno c’è qualcosa che non va. Va bene ottimizzare il proprio lavoro, ma se lavori 4 ore stai lavorando part-time e la tua azienda dovrebbe retribuirti come tale!“
Io: “Capisco il tuo ragionamento, però non mi è chiara una cosa. Se in 4 ore io ho fatto tutto il possibile, cosa dovrei fare per le altre 4? Sto davanti al computer a girarmi i pollici?“
Grillo Parlante: “Ragazzo mio, bello tutto, ma 4 ore = part-time. Non mi freghi stavolta.”
Se in 2 ore al giorno riesco a svolgere un buon lavoro, va bene così?
Grillo Parlante: “Mi stai prendendo per le antenne? Se 4 ore non erano accettabili, figuriamoci 2. Dai, torna a lavorare va.“
Io: “Si, è un po’ irrealistico, sono d’accordo. Ma si chiama caso limite proprio per questo, no? Immagina che qualcuno sia talmente esperto che in 2 ore faccia tutto il possibile.”
Grillo Parlante: “Ha firmato di lavorare 8 ore? Vedrai che se guardi bene c’è sempre qualcosa fare in più. Inoltre, potrebbe lavorare con un ritmo un po’ più tranquillo no?“
Se in 8 ore al giorno NON riesco a svolgere un buon lavoro, cosa succede?
Grillo Parlante: “Stai facendo il massimo?“
Io: “Beh, magari potrei provare a dedicare un po’ più di tempo. Ma il contratto diceva 8 ore. Non sono a posto così?”
Grillo Parlante: “Si, sei a posto così in teoria. Però, se fossi in te, proverei a fare qualcosa in più.“
Se in 10 ore al giorno NON riesco a svolgere un buon lavoro, cosa succede?
Grillo Parlante: “Stai facendo il massimo?“
Io: “Direi proprio di si. Più di così non posso.”
Grillo Parlante: “Allora da un punto di vista morale, ritieniti soddisfatto. Vedrai che con il tempo le cose miglioreranno. E anche se la situazione non cambia, tu il tuo lo stai facendo.“
Se sei sopravvissuto al simpaticissimo Grillo Parlante, passiamo alle mie riflessioni sul tema:
Se il valore che porti con il tuo lavoro non è legato direttamente al tempo, non ha senso usare le ore lavorate come principale misura per determinare se si sta lavorando “tanto” o “poco”.
In questi casi, in un contratto o accordo, è fondamentale descrivere gli obiettivi e responsabilità. Molto più importanti che l’orario lavorativo.
Basarsi principalmente sul numero di ore, crea uno svantaggio sia per lavoratore, che avrà poco incentivo ad ottimizzare il lavoro, sia per l’azienda, che si ritroverà con risultati variabili e difficoltà a “controllare” le ore effettivamente lavorate.
Una volta definiti obiettivi e ruoli, le ore lavorate possono comunque essere indice di problematiche. Ma queste dovrebbero insorgere dopo aver riscontrato dal lavoratore, che si ritrova a voler fare di più o avere troppe attività/responsabilità rispetto alle sue possibilità.
Non siamo tutti uguali. C’è chi preferisce lavorare ad un ritmo lento e costante per 8 e chi dare tutto in poche ore e poi rilassarsi (io mi vedo più in questa categoria). Quindi, a maggior ragione mi chiedo “Ma ha davvero senso basarsi sulle ore lavorate?”
Detto ciò, c’è un numero fisiologico di ore che possiamo lavorare nella giornata, anche volendo esagerare. Occhio a non superarlo a prescindere dai tuoi obiettivi. Anche le aziende dovrebbero essere interessate a non farlo superare.
Spero che questo tema ti sia piaciuto e che il Grillo Parlante non ti abbia dato troppo sui nervi.
Se ti interessa approfondire anche il tema “Cosa si intende per ore lavorate e come calcolarle?”, rispondi qui sotto(eh così, mi sentivo in vena di sondaggi inutili… che ci vuoi fare…). Se non ti interessa, fai finta di non aver visto nulla e amici come prima.
Ci leggiamo presto,
Davide
Libri
The Minimalist Entrepreneur di Sahil Lavingia
Davvero un bel libro per chi vuole lanciare un prodotto o servizio sul mercato. Mi piace molto l’approccio dell’autore, fondatore di Gumroad, sul partire “leggeri” e considerare cosa ci fa star bene come imprenditori.
Troppe volte si diventa imprenditori per sfuggire ad un lavoro stressante da dipendenti, e si finisce con ancora più stress.
When di Daniel Pink
Consigliato se ti piacciono i saggi scientifici ed sei interessato a capire l’impatto del tempismo sulle nostre vite.
Da qui ho preso ispirazione per la scorsa newsletter dove parlo di Allodole e Gufi.
Life 3.0 di Max Tegmark
Sono molto affascinato dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla nostra realtà.
Se non ti spaventa pensare a futuri, neanche tanto lontani, dove un computer potrà decidere sull’umanità. Non farti scappare questo libro.
Luoghi
Bucharest, Romania
Contrasti
La prima caratteristiche della città che è difficile non notare, è l’accostamento di lussuosi palazzi in stile neoclassico francese e giganteschi condomini comunisti dai muri scrostrati. Un indizio della recente turbolenta storia della città e del Paese.
Re Michael
Molto interessante la storia del periodo monarchico in Romania. In. particolare, mi è piaciuta quella di Michael I, vissuto fino al 2016 quando aveva 96 anni! Guarda qui se vuoi approfondire (spoiler: ha lavorato anche come pilota di aerei quando era in esilio).
Riusciamo a farlo un po’ più grande?
Camminando per il centro di Bucharest è difficile non notare il secondo palazzo più grande al mondo, il Palazzo del Parlamento (secondo solo al Pentagono). Veramente impressionante la sua estensione (e suoi misteri). Ad esempio dei tunnel sotterranei che dopo kilometri arrivano fino all’aeroporto della città.
Senza considerare la chiesa in costruzione alle sue spalle che sarà la più grande chiesa ortodossa al mondo.
C’è qualcosa a Bucharest che spinge a fare tutto sempre più grande.
Cose interessanti, riflessioni e domande
Vivi e lascia vivere
Interessante vedere quanto l’aspettativa di vita sia cambiata nel tempo.
Su questo sito puoi divertirti a esplorare i dati con mappe e grafici interattivi.
In prima fila
La scuola, e la formazione in generale, sta evolvendo rapidamente.
Borderless, per esempio, è una piattaforma che aiuta a studiare gratuitamente nelle migliori università al mondo.“Da dove vieni?”
In un mondo sempre più globale, ha ancora senso fare questa domanda?
Anche se il titolo del video non ti ha fatto scattare qualcosa, guardalo comunque. Davvero. Un video che dovremmo guardare tutti a scuola, più volte per capire veramente il messaggio.(Come sempre, se l’inglese non è il tuo forte, ci sono i sottotitoli)
Una fotografia
In cerca di luce.
Istanbul, Turchia. 2022.
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